Mi chiamo Chris










"Mi chiamo Chris" è un pomeriggio di scatti.
Capita che il nostro sguardo ci inganni, mostrandoci qualcosa di diverso da quello che siamo o vorremmo essere.
Vederci attraverso gli occhi di un’altra persona può far abbassare la nebbia e mostrarci qualcosa in più, perché dall’esterno si colgono sfumature che possono sfuggire quando si è coinvolti direttamente.
Così nasce questo breve susseguirsi di immagini: una carrellata sui volti che si alternano su di un volto, il gioco divertente di fermare davanti allo sguardo di una persona le sfumature segnate dell’inclinazione del capo e dalle linee che disegnano sulla pelle espressioni diverse.
Dare a quella persona immagini di se che riconosce e non riconosce.
Si tratta solo di immagini del resto, quelle che vorrà buttare potrà buttare per tornare a dimenticarle.
"Torna dinanzi al mio pensier talora
il tuo sembiante, Aspasia. O fuggitivo
per abitati lochi a me lampeggia
in altri volti; o per deserti campi,
al dì sereno, alle tacenti stelle,
da soave armonia ridesta,
nell'alma a sgomentarsi ancor vicina
quella superba vision risorge.
[...]"
(G. Leopardi - Canti)
Per me è stato un pomeriggio istruttivo, un buon “allenamento”, l’ennesimo modo in cui la fotografia mi ha permesso di giocare, conoscere e ridere.
(ho preso il vizio di spaiare i calzini piuttosto che appaiarli, non so ancora se mi farà bene col tempo!)