Camminare in un parco di città è come camminare attraverso numerosi giardini privati, che si susseguono uno accanto all’altro.
Camminare dentro i giardini delle persone però non sarebbe bello, perché gli sguardi dei proprietari sarebbero diffidenti e circospetti, è la distanza concessa da un parco piuttosto grande che lo rende possibile, perché gli sguardi non possono raggiungerti e tu sei libera di osservare, con rispettosa distanza, quello che accade. Sai che puoi guardare, senza sentire il rumore delle voci, senza sentire il fastidio degli sguardi; da lontano puoi cercare armonia, laddove altrimenti sentiresti solo note stonate susseguirsi senza senso.
Diventano quadri ordinati e freddi, che ti avvolgono con la loro insensata bellezza: non possono toccarti con la loro insensatezza. Messe là, in mezzo a uno spazio verde, inserite dentro linee ordinate e naturali, sembrano quasi belle, le persone!
Non serve più capire cosa stanno facendo, né perché lo fanno: sono solo parte di quadri, dove tutto è al suo posto, immobile, eterno e muto.